Visto da Sud
di Horacio Verbitsky

Il Messico cambia la giustizia: arriva lo “smacchia-Usa”

Per decenni gli Stati Uniti hanno influenzato la politica dei Paesi a sud del Rio Grande attraverso le loro forze armate. Uno dei loro ministri della Difesa lo disse con la brutale sincerità degli affari: non c’è miglior dollaro investito nella regione che l’influenza sui suoi militari. A tal fine, a Panama operava la Scuola delle Americhe, in cui passavano migliaia di ufficiali e sottufficiali delle forze armate dei Paesi del Nord, Centro e Sud America. La stragrande maggioranza dei dittatori che hanno rovesciato i governi eletti sono passati per queste aule, dove, oltre a tattiche e strategie, è stato insegnato loro come maneggiare gli esplosivi, che non vengono utilizzati per difendere la democrazia. Inoltre, sono stati invitati a visitare Disneyland per conoscere l’American Way of Life. Venivano insegnate anche le tecniche di tortura, una specialità in cui anche gli americani erano discepoli della scuola francese.

Il precipitoso abbandono del Vietnam all’inizio degli anni ’70, le successive dimissioni del presidente Nixon con il pretesto del Watergate e le successive indagini del Congresso misero in crisi il modello. La Scuola dovette lasciare Panama e trasferirsi negli Stati Uniti. La disintegrazione del blocco sovietico dopo il 1989, con la riunificazione della Germania, rese inutile e moralmente inaccettabile l’uso dell’esercito americano.

Da sempre l’impronta di Washington ha plasmato i diversi sistemi sudamericani, minando la democrazia

Ma ciò che non scomparve fu la volontà degli Stati Uniti di plasmare la politica di quello che i suoi governi considerano il loro cortile di casa e che è un importante fornitore di materie prime e combustibili e il cui commercio supera quello degli Stati Uniti stessi con Europa e Giappone.

Ciò ha dato origine a programmi di formazione per giudici, procuratori e funzionari giudiziari e a consigli per l’approvazione di leggi, come la legge sul “pentito”, basata sul modello statunitense, in cui la Corte Suprema garantisce la supremazia degli interessi aziendali sui diritti della popolazione.

In Brasile, i giudici e i procuratori che hanno ricevuto tale formazione hanno imprigionato Lula. In Ecuador, l’ex presidente Rafael Correa è stato costretto all’esilio e il suo vicepresidente Jorge Glass è stato arrestato. In Argentina, l’ex presidente Cristina Fernández de Kirchner è stata condannata in un processo caratterizzato da discorsi ideologici e prove scarse. Il 19 del prossimo mese è già stato annunciato che la Camera di cassazione confermerà la sua condanna a sei anni di carcere e all’interdizione a vita dalle cariche pubbliche. Una settimana prima si svolgeranno le elezioni interne del partito peronista, in cui è la principale candidata. Tutti questi giudici sono in carica a vita.

Ciò ha avuto ripercussioni anche negli stessi Stati Uniti. Donald Trump, in un solo mandato presidenziale, è riuscito a nominare un terzo dei nove membri della Corte. In questo modo sta abolendo la legislazione progressista del precedente mezzo secolo, come sull’aborto, e cambiando le regole elettorali a favore del partito repubblicano. Questa “giustizia” è oggi il principale ostacolo alla democrazia nelle Americhe e il governo messicano di Claudia Sheinbaum sta cercando di riformarla.

Per decenni gli Stati Uniti hanno influenzato la politica dei Paesi a sud del Rio Grande attraverso le loro forze armate. Uno dei loro ministri della Difesa lo disse con la brutale sincerità degli affari: non c’è miglior dollaro investito nella regione che l’influenza sui suoi militari. A tal fine, a Panama operava la Scuola […]

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