È convinzione planetaria, ormai, che la causa prima del ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca è stata l’insofferenza (anche libertaria) per la nuova religione laica del woke, alias l’estensione senza fine del politicamente corretto e che diventa follemente corretto, per citare il titolo dell’ultimo, indovinatissimo saggio del sociologo Luca Ricolfi (da leggere, leggere, leggere). È finita quindi, negli Stati Uniti, con uno di quei paradossi assurdi della Storia con il golpista Trump nei panni del popolo povero e rivoluzionario che assalta la Bastiglia e Kamala Harris che fa la regina Maria Antonietta del terzo millennio: “Se non hanno più pane che mangino schwa!”.
La pur giusta e condivisibile rivendicazione dei diritti civili coniugata però con la cancel culture sembra infatti essere diventata l’unica ossessione della sinistra universale, tralasciando la drammatica questione sociale. Lo schwa come le brioche di Maria Antonietta, appunto. Ricolfi elenca numerosi esempi wokeness ridicoli o idioti nella vita quotidiana e nella cultura (Dante cancellato per aver messo Maometto all’Inferno), ma il punto vero è che tutto questo rischia di consegnare alla destra di oggi la bandiera della libertà d’espressione. Quella stessa destra che la sinistra liberal e no definisce fascista in ogni occasione e che comunque è oggettivamente illiberale, votata con trasporto pure da complottisti e cristiani clericali, oltre che dai poveri. Il tornante della Storia che viviamo è sì tragico per le guerre in corso ma anche tremendamente confuso. Non ci resta che la rassegnazione gramsciana del pessimismo della ragione.
È convinzione planetaria, ormai, che la causa prima del ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca è stata l’insofferenza (anche libertaria) per la nuova religione laica del woke, alias l’estensione senza fine del politicamente corretto e che diventa follemente corretto, per citare il titolo dell’ultimo, indovinatissimo saggio del sociologo Luca Ricolfi (da leggere, leggere, leggere). […]