Si va verso lo stop al leasing dell’Air Force Renzi. Dopo la richiesta formulata dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Danilo Toninelli – che invitava il vicepremier Luigi Di Maio e la ministra della Difesa Elisabetta Trenta a revocare l’accordo – il 10 agosto scorso i commissari di Alitalia hanno ricevuto dalla Difesa “la richiesta di scioglimento del contratto per il leasing dell’aereo di Stato” e ieri la compagnia ha confermato “la disponibilità a rescindere l’accordo con Etihad a far data da martedì 21 agosto”.
Insomma, l’accordo per l’affitto dell’Airbus A340-500 di Etihad voluto da Matteo Renzi quando era presidente del Consiglio non verrà rinegoziato.
Come scritto dal Fatto Quotidiano ieri, la compagnia aerea emiratina – che nel 2015 ha messo a disposizione il velivolo acquistato nel 2006 e utilizzato per quasi dieci anni – sarebbe stata disposta a ridurre di circa il 60 per cento la rata mensile dell’affitto, portandola dagli 805 mila dollari attuali a circa 200 mila, nei quali sarebbero stati inclusi anche il servizio di manutenzione e quelli accessori. La proposta di Etihad avrebbe permesso di ottenere un risparmio complessivo di circa 76 milioni di euro, cioè i 32 milioni di euro delle sessanta rate ancora da pagare a cui sommare i 44 milioni e mezzo necessari per la manutenzione e per i servizi da qui al 2024, ultimo anno del leasing. “Non c’è nessun ‘blocco” da parte di Alitalia – informa la compagnia aerea – ma anzi la piena disponibilità a trovare una soluzione che, nei limiti di quanto consentito ai commissari dalla legge, dia seguito alla decisione del governo di far tornare l’A340 nella piena disponibilità del proprietario, ovvero Etihad”.
Dopo la lettera di Toninelli, nelle settimane passate c’era stata un’intensa trattativa dietro le quinte con gli arabi, nella quale era il ministero degli Esteri guidato da Enzo Moavero aveva preso contatto con l’ambasciatore emiratino a Roma. Ci sono stati più incontri, durante i quali gli arabi hanno accettato l’idea del sostanzioso sconto sul leasing. L’intenzione del governo italiano è contenere la spesa esorbitante che lo Stato deve sopportare per un aereo dai consumi altissimi e ben poco utilizzato, un mezzo che andava ad aggiungersi alla flotta – una decina di aerei – già al servizio del presidente della Repubblica, della presidenza del Consiglio dei ministri e dei ministri.
A volere quel velivolo alla fine del 2015 – si legge nell’introduzione del contratto sottoscritto dalla Difesa con Alitalia – è stata la presidenza del Consiglio dei ministri (cioè il capo del governo di allora, Matteo Renzi) che riteneva necessario disporre di un altro aereo “quadrimotore turbofan a lungo raggio”. La cifra del leasing, però, sembra sproporzionata. Due aerei gemelli di Etihad sono stati venduti sul mercato di Londra al costo di circa 10 milioni di dollari. Solo per otto anni di affitto dell’ “Air Force Renzi” l’Italia ne sta spendendo otto volte di più.