Elio, la lettera aperta a Beppe Grillo: “L’autismo suscita rabbia, non riso. Firmi con noi la petizione”

Di Elio
27 Ottobre 2018

Egregio sig. Grillo, sono Elio, quello della terra dei cachi. Ho ascoltato le Sue parole sui politici/autistici e a parte che non mi hanno fatto ridere, ma far ridere al giorno d’oggi è difficile, Le confesso che mi hanno fatto proprio incazzare. Come forse sa, sono genitore di un bimbo autistico, il che significa molto sinteticamente: DISPERAZIONEFATICASOFFERENZAFRUSTRAZIONEFATICARICERCAAFFANNOSADIUNASOLUZIONEFATICADOLOREINCUBOFATICAINFERNOFATICALITIGIFATICAH24TUTTIIGIORNI.

Pensi che solo in Lombardia si stima che le famiglie interessate da questa orribile sensazione siano centomila. Se mi chiede la cifra italiana non gliela so dire, lo Stato Italiano non fornisce questo servizio di conteggio. Non fornisce quasi nessun servizio. Tornando alla mia incazzatura, io capisco benissimo che Lei si occupa di questioni molto più importanti del mio bambino autistico; però mi sono confrontato con altri genitori di bambini autistici e li ho trovati incazzati pure loro.

Sig. Grillo, lo so che quando ci si accalora per questioni importanti magari si dicono cose un po’ forti. Basta chiedere scusa e se l’interlocutore è intelligente tutto va a posto. Noi genitori dell’autismo siamo molto intelligenti. Le scuse però non le ho viste. Ho letto invece una dotta e accorata difesa del sig. Fini Massimo, il quale dice che allora si dovrebbero incazzare anche ciechi e sordi. C’è una differenza sostanziale: se uno ha problemi di udito va dall’otorino, se ha problemi di vista va dall’oculista. Quelli dell’autismo non sanno dove cazzo andare.

Se ti nasce un figlio autistico, parte una specie di orrida caccia al tesoro in cui pochissimi fortunati riescono a trovare persone competenti che A PAGAMENTO iniziano una terapia abilitativa del bambino; gli altri, cioè quasi tutti, continuano a non sapere dove sbattere la testa. E l’incubo, sig. Grillo, L’INCUBO è solo all’inizio; perché quando il bambino cresce e diventa uomo non lo tiene più nessuno, men che meno i genitori ormai anziani. E l’incidenza dei nati autistici sta aumentando a ritmi vertiginosi, ormai siamo a 1 su 50. Significa che se i suoi figli avranno dei figli c’è il 2% di probabilità che saranno autistici, sig. Grillo.

Concludo citando un estratto della Sua risposta sul social: “Conosco pienamente i problemi di chi vive il dramma di situazioni familiari quasi impossibili da sostenere, ho rovesciato il corso della mia vita per impegnarmi verso il mio paese, certo non a favore di chi se la spacchia… Continuerò ad utilizzare metafore e continuerò ad esservi vicino”. Vuole esserci vicino? Ci aiuti a fare applicare la legge. Le leggi italiane in tema di autismo esistono e sono buone, ma non vengono applicate. Se vuole veramente esserci vicino, mobiliti le sue forze e ci aiuti a farle applicare! Chi più di Lei può ottenere questo risultato che per un Paese civile sarebbe normale, ma che in Italia sembra impossibile!!!

Firmi anche Lei la petizione di Uniti per l’Autismo su change.org, siamo a duecentomila firme, con Lei potremmo come minimo raddoppiarle. Forza sig. Grillo, usi tutta la Sua potenza. CI AIUTI A RAGGIUNGERE QUESTO SEMPLICE RISULTATO.

Per Iuschra, la bambina autistica dispersa nei boschi di Brescia.

Per Gilla, autistica, e il suo fratellino Lorenzo, travolti da un treno in Calabria.

Per Tiziana, la mamma di Como che non ce l’ha fatta.

Per tutti i bimbi autistici vittime di episodi di bullismo e di abusi.

Per tutti i bimbi autistici che potrebbero, con una terapia adeguata, vivere una vita il più possibile autonoma e serena, liberando se stessi e le loro famiglie da questa situazione.

Si può fare.

Cordialmente.

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