Non arretra, anzi: “Nella viscere dello Stato ci sono dirigenti che ci remano contro”. Ma soprattutto parla della legge di Stabilità, su cui oggi ci sarà un nuovo vertice a Palazzo Chigi: “Sarà una manovra del popolo che aiuta gli ultimi e fa la guerra ai potenti: e dentro ci saranno il reddito di cittadinanza, il superamento della Fornero e i soldi per i truffati dalle banche. Troveremo le risorse, anche facendo deficit”. Rientrato dalla Cina, il vicepremier Luigi Di Maio risponde al Fatto.
Tutti parlano dell’audio in cui Rocco Casalino, il portavoce di Conte, minaccia “di far fuori quei pezzi di m…del ministero dell’Economia”. Parole inaccettabili, non crede? Anche Salvini lo ha definito un “audio incauto”.
C’è grande ipocrisia. Tutti ci arrabbiamo e capita di dire parolacce in conversazioni private. Ma la gente in queste ore ferma Casalino per strada e gli dice: “Andate avanti”. Ha capito il merito del problema: c’è gente che ci rema contro.
Era una conversazione di lavoro. E l’audio ha disturbato anche alcuni dei vostri parlamentari.
Rocco era arrabbiato, perché sa quello che ci succede. Quanto ai nostri eletti, ho letto alcune interviste (quelle di Luigi Gallo e Elena Fattori, ndr) e dico che anche qui ho visto ipocrisia. Sono stati eletti con un Movimento che ha detto vaffanculo nelle piazze per anni e si scandalizzano?
Se non vi fidavate dei tecnici del Mef, perché non avete cambiato le figure apicali come vi consentiva la legge?
Il problema non è con alcune figure, e tanto meno con il ministro Tria, di cui ci fidiamo. Ma ci sono tanti dirigenti dentro i ministeri che non possiamo toccare, e che rallentano o complicano il lavoro. Per me la Pubblica amministrazione deve essere indipendente, ma in questi anni ci ha messo mano la politica.
Pretesti, i tecnici fanno quello che gli ordinate.
Per ultimare un provvedimento ci vogliono mille passaggi, e se ti vogliono mettere i bastoni tra le ruote possono. Io stesso fino a febbraio non posso cambiare i dirigenti dei miei ministeri.
Lei si fida del ragioniere generale dello Stato Franco?
L’ho visto solo una volta, non è questione di persone. Ci conosceremo meglio. Ma faccio controllare ogni norma ai miei collaboratori, perché non mi fido.
Supererete il 2 per cento in manovra? E di quanto?
Non dico cifre. Ma il tema non è tanto il deficit, ma le misure per far crescere il Pil. Il Portogallo è arrivato ad avere un rapporto tra deficit e Pil del 7 per cento, ma ha abbassato il debito grazie alla crescita.
Tria non la pensa così. E neanche l’Europa.
Troveremo risorse facendo deficit. E la manovra farà salire le pensioni minime a 780 euro e darà il reddito di cittadinanza a tutta la platea, esclusi gli stranieri.
Bel favore a Salvini.
Falso. La proposta l’avevamo già cambiata nel 2015: tenendo dentro i migranti ci avrebbe fatto saltare i conti. E poi sarebbe stato un fattore di richiamo per tanti stranieri. Ma il reddito spetterà ai residenti in Italia da dieci anni.
La Lega parla di condono. Per voi è un’eresia?
Il condono fino a un milione di euro per noi è inaccettabile. I furbi non vanno premiati, e infatti a fine settembre nel decreto fiscale verrà previsto il carcere per chi evade.
La pace fiscale è un condono mascherato, in manovra.
Abbiamo chiesto agli uffici i dati per individuare le persone in difficoltà, dai piccoli imprenditori alle famiglie. E su quelli costruiremo soglia e platea della pace fiscale. E non ci saranno scudi fiscali o rientri di capitali esteri.
E la flat tax per le imprese come sarà costruita?
È una misura della Lega. Ho proposto che vengano premiate le imprese che assumono. Ma ci sarà una flat tax verde: chi meno inquina, meno pagherà di Ires.
È vero che la Fornero verrà superata per i quota 100 con 36 anni di contributi?
Verrà superata. E ci saranno anche altre misure.
Spieghi.
Verranno risarciti tutti i truffati dalle banche.
Servono 12,4 miliardi per evitare l’aumento dell’Iva. È vero che potreste aumentare alcune aliquote?
Questo non avverrà mai.
Ma quanto vale la manovra? E dove troverete i soldi?
Niente cifre. Ma ci saranno anche tagli. Toglieremo le esenzioni fiscali ai petrolieri. E potremmo inserire in manovra il taglio delle pensioni d’oro sopra i 4500 euro netti.
Dove sono finite le norme per la trasparenza sui soldi a partiti e fondazioni? Dovevano essere nel ddl anticorruzione.
Sono già nel testo, che in settimana andrà in commissione Giustizia alla Camera. Partiti e fondazioni dovranno dichiarare la provenienza dei soldi ricevuti, e dovranno farlo entro 15 giorni, anche in campagna elettorale, o subiranno pesanti multe.
La Lega sarà entusiasta…
Hanno dato il via libera alla norma. Con me sono sempre stati aperti alla trasparenza.
Sarà. Intanto dovrete litigare sul decreto immigrazione e sicurezza di Salvini. I tecnici del Quirinale hanno molte riserve e anche il suo M5S è preoccupato. Lo nega?
Ci sono alcuni punti che non sono nel contratto di governo, e quindi li discuteremo in Parlamento. È previsto l’adeguamento della disciplina dei permessi di soggiorno agli altri paesi europei. Solo in Slovacchia e in Italia c’è quello umanitario ed è per questo che viene abolito. Questo però non può far ignorare le condizioni delle persone. Per questo verrà introdotto un nuovo tipo di permesso che è quello per casi come calamità naturali e altri. Lo Sprar (il sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati, ndr)continuerà ad esistere così com’è. E varrà per tutti i permessi umanitari in corso e per tutti i rifugiati, compresi i minori non accompagnati.
Resta un passo indietro.
Non è così, e i rimpatri saranno saranno solo verso Paesi in cui ci sono condizioni di sicurezza. I principi costituzionali vanno rispettati, da tutti.