Non soltanto il blocco della prescrizione, il conflitto di interessi, i dubbi sulle Grandi opere, adesso la Lega è contraria pure ai preservativi gratuiti ai ragazzi perché i ragazzi sono anche migranti e il Movimento si adegua e ritira la proposta.
Laura Castelli (M5S), sottosegretaria all’Economia, perché la sintonia tra gli alleati è crollata?
Si tratta di un emendamento, di un’iniziativa personale di un parlamentare del Movimento, non condivisa col gruppo e neanche con la Lega. E quindi la vicenda dei preservativi gratuiti non avrà un seguito. Non è tra le tematiche su cui la maggioranza punta nella legge di Bilancio, ci sono ben altre priorità nel contratto.
Salvini sostiene che l’azione del governo, oltre al contratto, deve inquadrare la realtà. E quella del ministro dell’Interno prevede un aumento degli inceneritori.
La realtà ci rivela, invece, che gli inceneritori sono spesso sovradimensionati, creano disastri anche ambientali con i soliti interessi della criminalità organizzata. Nel contratto parliamo di una politica indirizzata alla riduzione delle quote di rifiuti smaltiti negli inceneritori. Una maggioranza che crea dibattito sui temi e non sugli scandali o sulle poltrone non si vedeva da anni, ha ragione Salvini. Ma quella sugli inceneritori è una provocazione: lui certamente sapeva che avrebbe suscitato le nostre proteste.
Anche il Tav è divisivo, al momento la decisione è rinviata e la tensione tra di voi è sospesa.
Il nostro governo non è una fusione a freddo, rispecchia la volontà di realizzare cose concrete. Sul Tav si parla di un’analisi su costi-benefici e sull’accordo Italia-Francia. Quello che stiamo facendo.
Qualche giorno fa Salvini ha incontrato Berlusconi. Luigi Di Maio dice che “finché il ministro non chiede nulla per l’ex Cavaliere” si continua assieme serenamente. A cosa si riferisce?
È la prima volta che una forza politica con una cultura di governo, come la Lega, si allea con un movimento politico con una forte radice civica. Non mi sorprende che alcuni argomenti leghisti siano sovrapponibili a quelli forzisti e di Berlusconi. Vi ricordo che al voto erano in coalizione.
Al voto, per l’appunto, i 5 Stelle hanno raccolto quasi il doppio del consenso del Carroccio, come mai il rapporto di forza è capovolto?
Nessun rapporto di forza, questa è una percezione sbagliata.
Voi rivendicate le misure contro la corruzione, l’abolizione dei vitalizi, la legge per la dignità, ma la Lega cresce nei sondaggi, mentre voi calate, perché?
Io non credo ai sondaggi. I nostri provvedimenti sono incisivi, ma per alcuni ci vorrà tempo per riscuotere successo o sentirne gli effetti economici. Io sono convinta che l’alleanza sia solida perché sono tantissime le cose da fare, nel contratto sottoscritto tra le parti e anche nel documento di economia e finanza: penso all’Ires verde per la tassazione ecologica alle imprese o alla riforma dell’Irpef con una rimodulazione degli scaglioni. Questi primi cinque mesi ci hanno permesso di realizzare norme importanti. Le condizioni per proseguire ci sono. Io non mi ritrovo a litigare con la Lega in particolare, ribadisco, bensì con quelli che cercano di finanziare l’associazione di qua o a favorire la lobby di là: quelli che ci ostacolano.
Salvini ha la doppia opzione: contratto con i 5 Stelle e ricostruzione del centrodestra con le elezioni anticipate. La vostra classe dirigente, rappresentata da Di Maio, è all’ultimo giro per il limite dei due mandati. Questa regola del Movimento non vi indebolisce? Va cambiata?
No, è la nostra identità, un elemento della nostra credibilità, fare della politica un servizio ai cittadini per due mandati e non una professione.
Al massimo nella primavera del 2023, se la legislatura non viene interrotta, Laura Castelli farà altro nella vita?
Certamente.