Addio 18app: come il ministro per i Beni Culturali Alberto Bonisoli aveva già anticipato si metterà mano ai 500 euro destinati ai 18enni. Cambia la forma, si riduce la platea, resta – salvo cambiamenti in corsa – la cifra tonda dei 500 euro.
Secondo quanto previsto in un emendamento alla manovra approvato in commissione Bilancio, i 18enni avranno accesso alla “Card Cultura” e, diversamente dal bonus 18app, che era distribuito a pioggia, sarà legata all’Isee, ovvero alla dichiarazione dei redditi, che ne determinerà quindi la platea. Si fisserà un tetto al di sopra del quale non si avrà accesso allo stanziamento e che dovrebbe ridurre i beneficiari del 10/15 per cento rispetto agli anni scorsi. La misura si applicherà comunque a partire dai nati nel 2001, per i nati nel 2000 invece vale ancora lo stanziamento precedente. Il canale di distribuzione, spiegano dal Mibac, sarà sempre il sito 18app nato sotto il governo Renzi. In più, si sta materialmente provvedendo a sviluppare la applicazione per lo smartphone.
Vengono così stanziati 230 milioni di euro nel 2019 invece degli attuali 290 (l’impegno di spesa, sulla base delle richieste arrivate a giugno, è pari a 208 milioni di euro). Nella ridistribuzione, 20 milioni vanno al ministero dell’Economia, 40 e finanziano altri comparti culturali: il Fondo unico per lo spettacolo (8 milioni) , il sostegno di festival, cori e bande (1 milione), le fondazioni lirico-sinfoniche (12,5 milioni che dovrebbero servire per coprire parte dei debiti accumulati), per iniziative culturali in zone terremotate (3 milioni), per la realizzazione di iniziative culturali a Matera, Capitale europea della cultura 2019 (2 milioni), peri il Fondo per lo sviluppo degli investimenti nel cinema e nell’audiovisivo è incrementato (4 milioni), per la riqualificazione delle periferie urbane con progetti di arte contemporanea (2 milioni), la promozione delle arti applicate (moda, design e grafica) per 3,5 milioni.