Arriva Natale, a Milano 3 si festeggia. La serata è da non perdere. Donne in abiti lunghi, signori in giacca scura. Spumante a fiumi, tanti sorrisi. Il leggendario Sporting club s’impavesa, tra luci e bicchieri di cristallo. Quale occasione migliore per stringere mani, fare quattro chiacchiere buone, intavolare intese politiche e di affari.
Succede il 18 dicembre di un anno fa. È il 2016. Tanti sponsor per la serata. Tra questi l’Immobiliare Leonardo e Mediolanum. Come potrebbe essere altrimenti qui a Basiglio nel regno della famiglia Berlusconi. Dove Paolo punta tutto sul nuovo maxi-progetto edilizio già ribattezzato Milano 4. E infatti, eccolo Paolo Berlusconi che della Leonardo è socio di maggioranza, oggi assieme anche a Fininvest, ospite richiestissimo della festa. Sorrisi e strette di mano elargite in giro. Ma una in particolare colpisce e non poco: quella con Emanuele Stilo che dello Sporting è il grande interprete e proprietario assieme alla famiglia. E del resto sul palco si fa vedere anche Stilo senior assieme alla moglie Maria Teresa. La signora, abito scuro e foulard rosso, sorride e abbraccia Berlusconi.
L’interdittiva Expo confermata dai giudici
È festa ci mancherebbe. Se non per un fatto: gli Stilo, originari della provincia di Vibo Valentia, nel 2015, con la loro Ausengieneering, oggi fallita, sono inciampati in un’interdittiva antimafia nell’ambito dei controlli su Expo. Nella corposa documentazione trasmessa dalla Polizia locale e dalla Dia alla Prefettura si ricostruiscono i rapporti oggettivi con persone legate a doppio filo con i vertici della potente cosca Mancuso di Limbadi. L’interdittiva, bocciata dal Tar, tornerà definitiva dopo la sentenza del Consiglio di Stato. Amicizie pericolose dunque per gli Stilo che, immuni da precedenti di tipo mafioso e approdati in riva al Naviglio, hanno macinato successi su successi.
Primo su tutti, lo Sporting, acquistato in disuso nel 2015 e riportato oggi ai fasti degli anni Ottanta. Milano da bere, dunque. E di quell’epoca qui allo Sporting molti protagonisti sono di casa. Di casa è anche Norberto Achille, ex presidente di Ferrovie nord, condannato in primo grado a due anni e otto mesi per peculato e truffa. È il processo nato dalla denuncia che Andrea Franzoso ha raccontato nel libro Il disobbediente (Paper First). Uno dei figli di Achille per qualche tempo è stato in affari con gli Stilo.
Ma torniamo a quei sorrisi e a quelle strette di mano tra Stilo e Berlusconi. Per comprendere meglio, bisogna prendere in mano il mega progetto di Milano 4. Tutto è ormai pronto. Alcuni terreni sono già stati recintati. Le ruspe, da tempo, scaldano i motori. L’affare, euro più euro meno, vale circa 200 milioni di euro. Che poi sia effettivamente un affare è tutto da vedere, visto che qui a Milano 3 sono decine ormai gli appartamenti vuoti. Comunque sia Paolo Berlusconi ci crede, chiede e ottiene il via libera. Ma è un ok, ad oggi, condizionato da una convenzione, in sé, stringente.
Al netto degli alambicchi burocratici, il punto è questo: Berlusconi e la Leonardo per poter procedere nell’edificazione delle varie palazzine prima devono dimostrare, carte alla mano, di aver già venduto il 70% degli appartamenti. A quel punto potranno proseguire, altrimenti tutto si blocca. Naturalmente nulla è impossibile, ma visto che la prossima primavera a Basiglio si vota per il nuovo sindaco, meglio portarsi avanti, anche perché se l’attuale amministrazione dovesse essere riconfermata la convenzione resterebbe tal quale.
Un sindaco non ostile faciliterebbe il progetto
Il documento in questione, però, può essere modificato solo e semplicemente con l’accordo tra il costruttore e la giunta (saltando il consiglio comunale). Per questo avere un primo cittadino amico la prossima primavera, data in cui dovrebbero iniziare i lavori, potrebbe essere un bel vantaggio. Ed ecco allora gli Stilo che alla politica ci pensano, ma non in prima persona. Il loro cavallo (vincente?) si chiama Pierluigi Avarone, manager della security di Mediolanum, il quale, inconsapevolmente forse, oggi porta su di sé diversi interessi. Quello degli Stilo che vedono in Milano 4 comunque un possibile business e quello di Berlusconi, attraverso la banca di Ennio Doris. E del resto un endorsement da parte degli Stilo, se pur velato, c’è già stato. Nel settembre scorso lo stesso Avarone ha lanciato la sua lista “La straordinaria Basiglio” proprio dalle sale dello Sporting.
La sfida del candidato parte dallo stesso club
Non solo, nelle settimane precedenti quell’uscita ufficiale, al ristorante dello stesso Sporting Avarone ha organizzato almeno una decina di cene “politiche”. E che la convenzione preoccupi Berlusconi lo dimostra il valzer di conferme e smentite, tutte ufficiose sia chiaro, su duecento appartamenti che Mediolanum avrebbe già opzionato. Il numero arriva dalla parte di Berlusconi che così potrebbe tranquillamente saltare l’ostacolo della convenzione. Mediolanum, però, smentisce. Cifra abnorme, viene spiegato tra i corridoi, tanto più che la banca sta operando tagli sul personale. Al netto di questo, il comitato d’affari, tra politica e amicizie mafiose, feste e strette di mano, continua a lavorare dietro le quinte.