- 19:24 - Nisticò (Aifa): "Lavoriamo per migliorare accesso a terapie oncologiche"
Roma, 8 nov. (Adnkronos Salute) - "L'Aifa ha avviato iniziative specifiche per migliorare l'accesso alle terapie oncologiche, concentrandosi su diverse aree chiave come la promozione della ricerca clinica, incentivando studi che possano portare a nuove scoperte terapeutiche. Abbiamo dedicato un bando di ricerca indipendente proprio al sequenziamento in oncologia, negli ambiti dell'epatocarcinoma, del carcinoma del polmone, delle piccole cerche e del carcinoma renale. Sono state presentate 12 domande e siamo in fase di pubblicazione delle gravi terapeutiche. Stiamo ripensando a schemi di accesso precoce che sappiamo essere uno dei termini più dedicati per i clinici, con terapie che molte volte rappresentano l'unica alternativa per l'accesso alle terapie oncologiche". Lo ha detto il presidente dell'Agenzia italiana del farmaco, Robert Giovanni Nisticò, nel suo intervendo in occasione della cerimonia di apertura del 26esimo Congresso nazionale dell'Associazione italiana oncologia medica (Aiom) a Roma.
"Stiamo cercando di lavorare per garantire che ogni paziente, indipendentemente dalla propria situazione geografica o socio-economica, come ricordava il ministro della Salute Schillaci, possa accedere alle terapie oncologiche di alta qualità ed è per questo che si è avviato un dialogo più stretto con le Regioni - ha sottolineato Nisticò - Attraverso tavole di confronto e partnership, miriamo a creare un sistema di network che risponda alle specifiche necessità locali, mantenendo elevati standard di qualità. L'accesso alle terapie oncologiche e la riforma di Aifa sono solo alcuni dei passi che stiamo compiendo per affrontare le sfide del nostro tempo".
"La vostra esperienza sul campo, il vostro lavoro e la vostra passione - ha infine concluso rivolgendosi agli oncologi - sono fondamentali per guidarci. Vi invito a continuare a collaborare e a condividere le proposte, affinché insieme possiamo creare un futuro in cui ogni paziente oncologico possa ricevere le cure di cui ha bisogno e merita".
- 19:16 - Schillaci: "Per Ssn sostenibile sforzi su prevenzione e screening"
Roma, 8 nov. (Adnkronos Salute) - "Le società scientifiche, a cominciare dall'Aiom, svolgono un ruolo insostituibile nella lotta ai tumori, che è una battaglia comune e una priorità del ministero della Salute. Non a caso l'approvazione e l'iniziale finanziamento del Piano oncologico nazionale sono stati fra i primi interventi che ho firmato come ministro. Qui voglio confermare il mio massimo e costante impegno su questi temi". Lo ha detto il ministro della Salute, Orazio Schullaci, intervendo al XXVI Congresso nazionale dell'Associazione italiana oncologia medica (Aiom) a Roma.
"Viviamo in un tempo di grandi cambiamenti e opportunità. Grazie ai risultati della ricerca, abbiamo a disposizione strumenti e cure fino a ieri inimmaginabili - ha sottolineato Schillaci - E' aumentata la sopravvivenza e anche durante la malattia si vive meglio. Allo stesso tempo, possiamo andare fieri del riconoscimento internazionale attribuito alla rete italiana delle Breast Unit, che sono diventate un modello da seguire a livello europeo. Il quadro che abbiamo di fronte è complesso, ma è importante saper mettere a fuoco anche i molti segnali positivi". E ancora, "abbiamo fatto grandi passi in avanti nella prevenzione, nella diagnostica e nella cura, ma certamente - ammette il ministro - c'è ancora tanto lavoro da compiere per trarre tutto il beneficio possibile dall'innovazione e dalle nuove conoscenze, così come per potenziare il nostro Servizio sanitario nazionale, che è ciò a cui puntiamo anche con i grandi interventi di riorganizzazione finanziati dal Pnrr. Abbiamo un Ssn tra i migliori al mondo, ma dobbiamo assicurarne la sostenibilità futura. E' indubbio che dobbiamo partire dal personale, dai nostri professionisti. A tale riguardo, voglio ricordare anche qui che nella Manovra abbiamo previsto aumenti per le indennità di specificità per il personale sanitario medico e non medico".
"Sappiamo che dobbiamo mettere in campo misure per affrontare i cambiamenti di domani - ha proseguito Schillaci - La maggiore sopravvivenza ai tumori è insieme un enorme traguardo e un fattore sfidante sotto il profilo della continuità assistenziale. Così come è un dato preoccupante l'aumento dell'incidenza di alcuni tumori nelle persone più giovani, penso al cancro del colon. Non possiamo quindi smettere di investire in ricerca, né possiamo rischiare di trovarci, domani, senza le professionalità indispensabili per affrontare le neoplasie. Come spesso ripeto, non posso immaginare un futuro senza anatomo-patologi o radioterapisti. Per questo in Finanziaria - ha ricordato - ci sono aumenti per il trattamento economico delle borse di specializzazione oggi meno attrattive, fra cui Anatomia patologica, Anestesia e Rianimazione, Terapia intensiva e del dolore, Medicina e Cure Palliative, Radioterapia".
Altrettanto "strategico è continuare a investire nei percorsi di innovazione in oncologia, sempre nell'interesse dei pazienti. Stiamo valutando progetti sulla prevenzione terziaria - ha rimarcato il ministro - in particolare per creare un approccio integrato che migliori significativamente l'assistenza e il supporto a chi convive con il cancro e oltre il cancro, e stiamo lavorando per favorire un accesso equo ai farmaci prescritti sulla base del Molecular tumor board, superando le criticità attualmente esistenti legate ai costi e che creano disparità territoriali. Su questi temi c'è un confronto costante con Aiom e altre società scientifiche oncologiche. Ricordo inoltre che, con l'entrata in vigore del decreto tariffe, potremo procedere all'aggiornamento dei Lea che vedrà l'ingresso nel regime pubblico anche della diagnostica molecolare".
Altro tema prioritario è quello dell'accessibilità alle cure, "che avete posto al centro del vostro congresso - ha continuato Schillaci parlando agli oncologi Aiom - Come ha sottolineato pochi giorni fa anche il presidente Mattarella, è necessario superare i divari territoriali. E su questo c'è un grande sforzo in atto. Per quanto riguarda i ricoveri ospedalieri, i dati del Programma nazionale esiti, che abbiamo da poco presentato con Agenas, ci dicono che rispetto al passato c'è una maggiore omogeneità tra le Regioni. Non è un punto d'arrivo, ma di partenza che ci incoraggia sulla strada che abbiamo intrapreso. Le differenze che oggi esistono fra Nord e Sud sono inaccettabili e su questo dobbiamo fare di più, a cominciare dall'ambito della prevenzione. Sappiamo che circa il 50% dei decessi per tumore e il 40% delle nuove diagnosi possono essere evitati, poiché legati a fattori di rischio modificabili ritenuti la causa di circa 65.000 morti l'anno. Per questo da subito abbiamo puntato sulla promozione di stili di vita salutari e sulla prevenzione secondaria, per aumentare la partecipazione ai programmi di screening e alle visite specialistiche, perché la diagnosi precoce è fondamentale per garantire maggiori probabilità di sopravvivenza e una migliore qualità della vita dei pazienti".
Un'azione mirata "è poi rivolta alle Regioni del Sud (Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia), proprio per ridurre le disuguaglianze in ambito sanitario. Abbiamo sviluppato un Piano d'azione che si avvarrà dei fondi del Programma nazionale equità nella salute 2021-2027 - ha evidenziato il ministro - per la sperimentazione di nuovi modelli organizzativi per migliorare i servizi, compresi quelli di screening oncologico, tra l'altro con un aggiornamento costante delle liste anagrafiche per gli inviti ai test". L'offerta degli screening gratuiti già disponibili "deve essere adeguata in tutta Italia e stiamo lavorando per ampliare l'offerta con gli screening emergenti di polmone e prostata. Il lavoro avviato è impegnativo ed è importante anche la collaborazione con Aiom, con tutte le società scientifiche, con i medici e con le associazioni dei pazienti che pure sono presenti questo pomeriggio. Sono certo che non mancherà il vostro contributo per affrontare le grandi sfide che abbiamo davanti", ha concluso.
- 18:55 - Giustizia, task force Ministero-Università incrementa innovazione e formazione
Roma, 8 nov. - (Adnkronos) - Competenze, innovazione tecnologica e formazione sono i tre capisaldi dell’UPP-Task Force, il progetto realizzato dal Ministero della Giustizia, Dipartimento per l’innovazione tecnologica della giustizia - Direzione generale per il coordinamento delle politiche di coesione per favorire una sinergia vincente tra gli Uffici Giudiziari e le università nell’ambito dell’obiettivo “Miglioramento dell’efficienza e della qualità delle prestazioni del sistema giudiziario” del Pon Governance e Capacità Istituzionale 2014-20. I risultati del progetto, si legge in una nota, sono stati illustrati mercoledì scorso a Roma in occasione di un evento organizzato dal Ministero della Giustizia, cui hanno partecipato, tra glia altri: Andrea Ostellari, Sottosegretario alla Giustizia; Ettore Sala, Capo Dipartimento per l’innovazione tecnologica per la giustizia; Gaetano Campo, Capo Dipartimento dell’organizzazione giudiziaria, del personale e dei servizi; Gabriella De Stradis, Direttore Generale per il coordinamento delle politiche di coesione.
Il progetto mira alla diffusione dell’Ufficio per il Processo (UPP) e all’implementazione di modelli innovativi per gli Uffici Giudiziari. È stato realizzato coinvolgendo università pubbliche in forma singola o associata in 6 macroaree territoriali che hanno coperto l’intero territorio nazionale. Sei i progetti ammessi a finanziamento, realizzati dal mese di aprile 2022 fino a settembre 2023, per un investimento complessivo di oltre 51 milioni di euro. Ciascun intervento fa riferimento a un Ateneo capofila (rispettivamente nelle città di Torino, Bologna, Viterbo, Napoli, Bari, Palermo) con un tasso di partecipazione pari all’85% degli Atenei statali in partenariato con le Università capofila.
“In questi ultimi anni, il Ministero della Giustizia ha intrapreso un percorso di rinnovamento, mirando con determinazione al conseguimento dell’efficienza e dell’innovazione del sistema giudiziario, traguardi fondamentali per la riforma in corso nel nostro Paese - ha ricordato Sala - Il progetto UPP-Task Force ha contribuito a stimolare il percorso di transizione digitale della Giustizia tramite la sperimentazione congiunta, tra Uffici Giudiziari e centri di ricerca, di iniziative sperimentali in tema di digitalizzazione, volte a sopperire a specifici fabbisogni espressi dagli stessi uffici giudiziari, tra cui: l’uso di strumenti digitali di supporto all'attività istruttoria; l’uso di strumenti digitali di supporto all’attività decisoria; raccolta degli indirizzi giurisprudenziali e alimentazione di banche dati giurisprudenziali; Strumenti digitali di court management. Il progetto UPP-Task Force ha contribuito e potrà continuare a contribuire anche dopo la chiusura delle attività attraverso l’utilizzo degli output rimasti a disposizione degli Uffici Giudiziari”.
Il contributo da parte del mondo accademico è stato rilevante ai fini della realizzazione della Task Force, poiché ha riguardato complessivamente 56 atenei, 666 assegnisti e 790 borsisti di ricerca a supporto di 170 Uffici Giudiziari, considerando anche Tribunali per i Minorenni e Procure. La parte formativa, “cuore pulsante” del progetto proprio perché destinata a strutturare negli anni a venire i risultati raggiunti, ha contribuito alla definizione ed introduzione di nuovi modelli per la gestione delle pratiche che hanno interessato 162 Uffici Giudiziari. Sempre nel settore della formazione, ulteriore novità riguarda la possibilità di creare nuovi profili professionali altamente specialistici. I risultati ottenuti alla conclusione del percorso rappresentano un bagaglio significativo sia in termini di formazione e preparazione specialistica sia in termini di creazione di modelli innovativi: 86 sono state le iniziative collegate alla formazione, 225 i modelli organizzativi creati e adottati, 171 gli strumenti di supporto digitale introdotti per facilitare la lavorazione dei fascicoli e prevenire blocchi e ostacoli gestionali.
“Il capitale umano rappresenta una risorsa fondamentale per l’efficacia e l'efficienza del sistema giudiziario. Investire sul fattore organizzativo, in particolare attraverso l'Ufficio per il Processo, significa in primo luogo migliorare la gestione delle risorse umane, combinando competenze e capacità di diverse figure professionali e razionalizzando i carichi di lavoro - sostiene Gaetano Campo, Capo Dipartimento dell’organizzazione giudiziaria, del personale e dei servizi - L'implementazione di modelli organizzativi innovativi e la formazione del personale giudiziario sono ulteriori elementi chiave per garantire un servizio di giustizia più rapido ed efficace. Questo approccio integrato non solo valorizza il capitale umano ma promuove anche una cultura organizzativa orientata all'innovazione e alla qualità delle prestazioni”.
Sei le azioni su cui si sono concentrati gli interventi: dalla maggiore integrazione tra sistema giudiziario e mercato del lavoro al potenziamento del rapporto tra università e tirocini formativi in ambito giudiziario, passando per una maggiore offerta post lauream in funzione delle necessità degli uffici del processo. Ridefinizione dell'organizzazione negli uffici, affinamento delle competenze specifiche del personale amministrativo, supporto a digitalizzazione e innovazione tecnologica e definizione di strategie procedurali e organizzative nel civile, le altre aree di intervento.
A conclusione del percorso, la Direzione generale per il coordinamento delle politiche di coesione ha previsto un’indagine conoscitiva per un bilancio complessivo dei progetti finanziati che ha interessato le Università capofila e partner e gli Uffici Giudiziari destinatari delle attività, i quali hanno espresso le proprie valutazioni sull’esperienza. Per le Università è infatti risultato evidente quanto sia importante aggiornare l’offerta formativa, introducendo nuovi corsi e intensificando la sinergia con l’amministrazione pubblica e gli ordini professionali. Mentre gli Uffici Giudiziari hanno evidenziato l’importanza dei progetti realizzati.
“L’indagine è stata realizzata dalla Direzione Generale per il coordinamento delle Politiche di coesione in qualità di Organismo Intermedio del Pon Governance e capacità istituzionale 2014-2020 con la finalità di acquisire elementi conoscitivi di tipo qualitativo sui progetti UPP-Task Force - ha spiegato De Stradis, Direttore Generale per il coordinamento delle politiche di coesione - Tra gli obiettivi principali: identificare e analizzare i risultati raggiunti dai progetti e raccogliere proposte rispetto a eventuali iniziative analoghe da realizzare in futuro. È significativo come l’indagine sia stata realizzata proprio nell’ambito del PON Governance. Difatti, considerate le motivazioni alla base della scelta, ovvero 'rendere conto' a stakeholder e cittadini circa le attività svolte e 'apprendere' dall’esperienza realizzata, può essere considerata un esempio di rafforzamento della capacità amministrativa e istituzionale nella gestione complessiva dei progetti, in coerenza con la strategia complessiva del Programma. L’approccio sperimentato in occasione del progetto UPP-Task Force potrà, quindi, essere replicato nell’ambito di altri progetti comunitari e nazionali”, ha concluso.
Un’ulteriore dimostrazione di come la creazione di una sinergia fra l’Amministrazione giudiziaria e il mondo accademico abbia rappresentato un positivo catalizzatore di competenze ed esperienze, segnando la via lungo cui procedere per continuare a innovare il 'sistema Giustizia'. “Università e Giustizia sono due componenti fondamentali per lo sviluppo di un Paese: le Università sono alla base del progresso scientifico, tecnologico, culturale, sociale ed economico, mentre la Giustizia ha il compito di garantire che questo progresso avvenga nel rispetto delle regole proprie di uno Stato di diritto - ha osservato lOstellari - In Italia la collaborazione tra Giustizia e Università è stata già sperimentata nell’ambito del sistema giurisdizionale, ma attraverso il progetto UPP-Task Force, il Ministero della Giustizia ha voluto rilanciare un modello di miglioramento del sistema di governance basato sulla collaborazione tra Uffici Giudiziari e Università, - ha proseguito OStellari - dimostrando come quest’ultima possa essere stimolata, sviluppata e rafforzata lungo tre dimensioni. Una prima dimensione 'territoriale', intesa in termini di numero di attori e di distretti giudiziari coinvolti; una dimensione “strategica”, intesa come integrazione e diversificazione di competenze e strumenti a supporto dell’apparato giudiziario; e una dimensione “temporale”, intesa come la capacità di creare collegamenti che abbiano ricadute anche nel medio termine. Ora l’obiettivo comune sarà passare dalla collaborazione a un’effettiva sinergia tra Università e Uffici Giudiziari come la giornata di oggi ci ha dimostrato essere possibile”, ha concluso.
- 18:41 - Ucraina: Bonelli, 'con Musk autocrazia tecnologica manda in soffitta democrazia'
Roma, 8 nov. (Adnkronos) - “Il mondo intero dovrebbe interrogarsi sul ruolo di Musk e il fatto che oggi abbia assistito alla telefonata tra Trump e Zelensky ne è la prova. Parliamo di una figura che, attraverso le sue piattaforme social e i suoi satelliti, può condizionare i processi democratici a livello globale e influenzare le sorti dei conflitti militari come in Ucraina". Così Angelo Bonelli, deputato di AVS e portavoce nazionale di Europa Verde.
"Siamo di fronte a una svolta verso un’autocrazia tecnologica in cui la democrazia conterà sempre meno, mentre sarà il potere, concentrato nelle mani di oligarchi con il controllo dei media e della tecnologia, ad avere un ruolo dominante. Fossi la premier Meloni, affronterei con cautela il rapporto con Musk, a partire dal progetto Starlink, che mira a coprire segmenti della comunicazione nel nostro Paese. Indipendentemente da destra e sinistra, una questione fondamentale su cui riflettere è che l’autocrazia tecnologica non può sostituire la democrazia”.
- 18:17 - Schillaci, aumento costo sigarette per finanziare Ssn? "Ci rifletteremo"
Roma, 8 nov. (Adnkronos Salute) - La proposta degli oncologi di aumentare il prezzo dei pacchetti delle sigarette di 5 euro ciascuno, per promuovere la prevenzione soprattutto tra i più giovani e dare più risorse al Servizio sanitario nazionale, "è un'idea con la quale adesso faremo una riflessione insieme. Vedremo. Io credo che il sistema sanitario nazionale vada finanziato. Poi, come dico sempre, oltre a essere finanziato, i soldi del Fondo sanitario nazionale devono essere spesi bene, soprattutto per i malati e per i cittadini, in un momento in cui l'oncologia ha tanti nuovi prodotti che per fortuna riescono a guarire malattie che fino a poco tempo fa erano giudicate inguaribili. Quindi bisogna far sì che tutti i cittadini italiani abbiano a disposizione nuove molecole, nuove terapie, anche e soprattutto per sconfiggere il cancro". Così il ministro della Salute Orazio Schillaci, rispondendo alle domande dei giornalisti a margine dell'apertura del 26esimo Congresso nazionale dell'Associazione italiana oncologia medica (Aiom) a Roma.
- 18:17 - G20: Fontana, 'ruolo Parlamenti preponderante per risolvere diatribe nel mondo'
Roma, 8 nov (Adnkronos) - "E' essenziale fare in modo che i Parlamenti possano rappresentare la riforma per il futuro, anche a livello di Nazioni unite. Se vogliamo fare in modo che questi organismi sovranazionali possano tentare di risolvere le diatribe che stanno aumentando nel mondo, il ruolo dei Parlamenti deve essere sempre più preponderante". Lo ha detto il presidente della Camera Lorenzo Fontana a margine del G20 di Brasilia, dove ha avuto tra l'altro degli incontro bilaterali con le delegazioni di Arabia Saudita, Turchia e Corea del Sud.
"Questo incontro è essenziale per tentare il dialogo, riavvicinare le posizioni in questo momento. E' il senso di questo G20, capire le posizioni e, attraverso la via diplomatica, risolvere le controversie. Questo è il compito che abbiamo e che ci chiedono i concittadini e le generazioni future", ha sottolineato Fontana.
- 18:17 - Di Maio, "Con prevenzione terziaria chi ha cancro riduce rischi recidiva"
Roma, 8 nov. (Adnkronos Salute) - "Un concetto molto importante che bisogna stressare è l'importanza della prevenzione in ambito oncologico: non soltanto primaria, cioè di raccomandare alle persone sane comportamenti e stili di vita che evitino la diagnosi di un tumore, e non soltanto in termini di prevenzione secondaria, cioè di raccomandare gli screening di efficacia provata in ambito oncologico come quello della mammella, del colon retto e della cervice uterina, ma anche in termini di prevenzione terziaria, cioè ricordare a chi si è già ammalato che può ancora fare molto anche in termini di prevenzione. E' noto che nelle persone operate per un tumore della mammella o del colon, ma anche per altri tumori, i rischi di una recidiva di malattia possono essere ridotti se il paziente fa un'attività fisica regolare". Così all'Adnkronos Salute Massimo Di Maio, presidente eletto Aiom, in occasione dell'apertura del 26esimo Congresso nazionale dell'Associazione italiana oncologia medica a Roma.
"Questo è molto importante raccomandarlo nelle nostre visite di follow-up, perché non è soltanto importante prestare attenzione al trattamento farmacologico, alle chemioterapie adiuvanti - spiega Di Maio - ma anche ricordare a queste persone che in parte sono arbitri del loro destino, perché i rischi di recidiva possono essere ridotti, oltre ad avere benefici sulla qualità di vita".
Per i pazienti in trattamento "l'attività fisica può essere importante per sopportare meglio le terapie, per ridurre l'ansia, ridurre la fatigue - sottolinea l'oncologo - Un altro aspetto importante su cui bisogna insistere è ricordare a tutti i pazienti che si sono ammalati che è importante smettere di fumare. Il fumo non è soltanto un fattore di rischio e poi, dopo la diagnosi, non conta più. E' dimostrato, infatti - precisa Di Maio - che tra i pazienti che si ammalano di un tumore del polmone, chi smette di fumare tempestivamente al momento della diagnosi ha un'aspettativa di vita che è migliore rispetto a chi invece continua a fumare".