Roma, 3 dic. (Adnkronos Salute) - Il self-care, utilizzando l'espressione dell'Organizzazione mondiale della sanità, è "tutto quello che ciascuno di noi può fare per prendersi cura della propria salute. Visto così è un mondo estremamente ampio e variegato" a cui appartengono prodotti come "il farmaco da banco che non richiede prescrizione medica (Otc), gli integratori alimentari, i supplementi e tutti i prodotti che si prendono cura della salute, come i prodotti per l'igiene orale. E' un mercato che in Italia vale circa 7,5 miliardi di euro, in crescita, e che ha preso sempre più piede e importanza dopo la pandemia. Dal punto di vista economico, solo l'utilizzo dei farmaci da banco genera un risparmio di circa 5 miliardi di euro all'anno per il sistema sanitario italiano. Questo grazie a circa 137 milioni di disturbi minori autogestiti dai cittadini con il supporto di prodotti che hanno così evitato inutili accessi ai servizi medici di base o al pronto soccorso". Così Davide Fanelli, General Manager Southern Europe, Haleon, all'Adnkronos Salute, spiega il ruolo del settore il cui valore va al di là di quello economico. (VIDEO)
"Il self-care presenta numerosi vantaggi sia diretti che indiretti - continua Fanelli - Dal punto di vista diretto, una buona salute individuale contribuisce a una società più produttiva e sostenibile: una persona sana, infatti, può partecipare attivamente alla vita sociale e lavorativa, supportando anche la propria famiglia. Al contrario, una persona malata comporta costi elevati per il sistema sanitario e una riduzione del benessere collettivo. Un ulteriore vantaggio - illustra - è legato alla sostenibilità del sistema sanitario. In un contesto caratterizzato dall'invecchiamento della popolazione, dalla diffusione delle malattie croniche e dalla carenza di personale sanitario, il self-care può alleggerire la pressione sul sistema, consentendo una gestione autonoma delle problematiche minori e alla prevenzione di possibili peggioramenti. Tuttavia, questo richiede un cambio di paradigma, considerando che oggi solo il 2% delle risorse sanitarie è destinato alla prevenzione, mentre il 98% è focalizzato sulla cura delle patologie. Un maggiore investimento sulla prevenzione - rimarca - potrebbe evitare l'insorgenza di molte malattie o consentirne una gestione precoce, migliorando così la qualità della vita e riducendo i costi complessivi per il sistema sanitario".
Haleon "è leader mondiale nel settore del self-care e opera per sviluppare soluzioni che rispondano ai bisogni delle persone, con un'attenzione particolare anche agli aspetti sociali - sottolinea il general manager - Uno dei focus principali dell'azienda è lo studio delle dinamiche che influenzano la salute della popolazione. Ad esempio, ha sviluppato strumenti come Haleon Pain Index, per monitorare l'evoluzione delle problematiche legate al dolore e al suo impatto sulla qualità della vita dei cittadini, e un indice di inclusività, che valuta l'accessibilità ai sistemi sanitari a livello globale".
In Italia "l'obiettivo principale - chiarisce Fanelli - è rendere il sistema salute più accessibile e sostenibile, promuovendo la diffusione del self-care attraverso il coinvolgimento di tutti gli attori del settore, tra cui istituzioni, farmacie e pazienti. Un altro pilastro è l'utilizzo della capillare rete di farmacie italiane, accessibili 7 giorni su 7, per portare il self-care nella quotidianità delle persone. La mia priorità, in linea con la visione aziendale - conclude - è mettere le persone al centro. La nostra missione, espressa nella frase 'Deliver better health with humanity', si concentra sul comprendere le esigenze della popolazione e sviluppare prodotti e servizi per rispondere a queste necessità. Questo approccio umanistico è il cuore della strategia, sia in Italia che nel resto del mondo".