Non solo caos sui pagamenti che quando non vengono fatti, vengono ripetuti (e addebitati) più volte come segnalato dal fattoquotidiano.it sabato 15 febbraio. Il nuovo sistema di pagamento Sepa (Single Euro Payments Area) entrato in vigore dal 1 febbraio 2014 al posto del vecchio Rid per la gestione dei bonifici automatici, sta facendo largo anche all’introduzione di nuovi rincari da parte delle banche. Lo segnalano le associazioni dei consumatori che puntano il dito contro “l’aggravante che alcune banche, (Credito Valtellinese, ecc) approfittano di questa ‘opportunità’ per introdurre nuovi balzelli di 1 euro sull’addebito Sepa in sostituzione del vecchio Rid, che potrebbe comportare costi aggiuntivi di 40-50 euro l’anno”.
Eppure il sistema Sepa, come ricordano Adusbef e Federconsumatori, “doveva allineare i costi dei bonifici esteri a quelli nazionali, tagliare i costi addizionali per i sistemi di pagamento nei 33 paesi aderenti (spesso l’utente che riceveva il bonifico estero si trovava decurtato l’importo con una commissione di 10-15 euro o più dalla banca ricevente); garantire un solo giorno per effettuare o ricevere un pagamento; abbassare i costi allineandoli agli standard europei“. Insomma, è il caso di dire oltre al danno anche la beffa.
Anche perché il danno non accenna a diminuire. Tanto alcune banche, stanno invitando i clienti a passare in filiale per effettuare il bonifico allo sportello o a pagare le loro bollette inevase direttamente in Posta, come per esempio è accaduto ad alcuni clienti di Unicredit per altro già preoccupati per i “rischi di taglio della fornitura per servizi essenziali come gas ed elettricità”, segnalati dalle associazioni dei consumatori.
Queste ultime, quindi, “auspicano rapide soluzioni, chiedono che l’introduzione forzata del nuovo meccanismo europeo di pagamento Sepa Direct Debit, che ha sostituito il Rid, non venga addossato alle famiglie”. I consumatori chiedono inoltre al prossimo governo di emanare i decreti attuativi previsti dalla Legge di Stabilità riguardanti la portabilità gratuita dei conti correnti bancari da una banca all’altra, che va garantita nel periodo massimo di 14 giorni lavorativi. “Auspichiamo – concludono – una inversione di tendenza che ponga al centro i vessati utenti dei servizi bancari e le tartassate famiglie”.