Roma, 3 dic. (Adnkronos) - Ha fatto il giro del mondo la notizia della condanna all'ergastolo di Filippo Turetta per l'efferrato femminicidio dell’ex fidanzata Giulia Cecchettin, avvenuto l’11 novembre 2023 a Fossò, in provincia di Venezia. "L'ex fidanzato condannato all'ergastolo nel caso di femminicidio che ha sconvolto l'Italia", titola la Cnn, per poi passare alla ricostruzione dell'omicidio e sottolineare le aggravanti che hanno portato alla condanna di Turretta.
L'emittente americana, si sofferma anche sul ritratto del padre della vittima: "Il padre di Cecchettin, Gino, che era presente in aula, non ha guardato l'assassino di sua figlia. Dopo il verdetto, ha detto di essersi sentito strano. 'Non sono più sollevato o triste di quanto non fossi prima del verdetto. Come padre, non è cambiato nulla'". La Cnn inquadra poi Turetta, presente anche lui in aula, "impassibile, fissava la scrivania di fronte a lui e si trovava di fianco ai suoi avvocati quando è stato letto il verdetto". Passa poi a parlare del dibattito acceso in Italia dalla vicenda Cecchettin sulla violenza contro le donne, "così come su ciò che è ampiamente visto come un fallimento nel prevenire il flagello. Una donna - scrive la Cnn - viene uccisa dal fidanzato, marito o ex compagno ogni tre giorni in Italia, secondo le statistiche del governo. Più di 106 donne sono state uccise nell'anno successivo all'omicidio di Cecchettin".
Nel suo resoconto, oltre a ricostruire i fatti che hanno portato al femminicidio "che ha scioccato l'Italia", anche la Bbc prende in prestito le parole del padre di Giulia, per il quale la battaglia contro la violenza di genere "la dovremo combattere insieme come società. Guardiamo avanti e speriamo che un altro papà non si ritrovi al mio posto", ha affermato Gino Cecchettin. E parlando con l'emittente britannica, il padre di Giulia ha aggiunto che nel suo rapporto con Turetta "erano presenti i tipici segnali della possessività. Le negava il suo spazio, o pretendeva di essere sempre incluso. Aveva sempre bisogno di sapere tutto quello che lei diceva alle amiche o persino al suo terapeuta. Ci siamo resi conto più tardi che lei pensava di essere la causa del suo dolore, che si sentiva responsabile per questo".
Anche il Guardian si concentra sulle parole di Gino Cecchettin, che, commentando il verdetto, ha detto ai giornalisti che "giustizia è stata fatta secondo le leggi vigenti. Tuttavia, come società, abbiamo perso tutti". Il giornale britannico cita inoltre lo zio di Giulia, Andrea Camerotto, che sempre ai giornalisti ha detto: "Non sono per il perdono; non perdonerò mai la persona che ha ucciso mia nipote e non perdonerò mai coloro che fanno del male alle donne".
L'edizione francese dell'Huffington Post titola: "Condannato all'ergastolo l'ex fidanzato di Giulia Cecchettin, la cui morte aveva commosso l'Italia".