Roma, 2 feb. (Adnkronos) - “Non mi preoccupano le minacce dei seguaci di certi rapper, mi preoccupa la Rai. Avevo rivolto una interrogazione per segnalare l'inopportunità della presenza a Sanremo di presunti cantanti, che hanno dei palesi contatti con i peggiori settori di una tifoseria violenta ed indagata di alcune squadre di calcio. Le foto sono state mostrate in televisione, le complicità erano evidenti. Non ho soltanto presentato una interrogazione, ma ho anche parlato direttamente con gli esponenti di vertice della Rai, proprio per la mia funzione di membro della commissione parlamentare di Vigilanza. Non sono stato ascoltato. Siamo arrivati all'autoesclusione di Emis Killa, ma non basta. La questione riguarda anche altri personaggi celebrati ed ostentati dalla Rai sul palco di Sanremo". Lo afferma Maurizio Gasparri, capogruppo di Forza Italia al Senato e componente della commissione parlamentare di Vigilanza.
"C’è quindi una sottovalutazione dei messaggi sbagliati, che certe persone esprimono, e delle complicità su cui stanno investigando le Forze di Polizia e, spero, le autorità giudiziarie. Questo pressappochismo della Rai è preoccupante. Sì, si può fare clamore e aumentare audience. Ma allora -prosegue Gasparri- potrebbero chiamare anche qualche capocosca o il figlio di Totó Riina, oppure chiedere a Ranucci qualcuno dei ballisti che usa per le sue sceneggiate menzognere, sicuramente le polemiche attirerebbero ascolti ancora maggiori. Ma non è questa la funzione del servizio pubblico. Pare che Sanremo si terrà a San Vittore, visti certi ospiti”.