Milano, 8 gen. (Adnkronos) - "I video che si sono visti non lasciano spazio ai dubbi: c'è stato uno speronamento da parte della macchina dei carabinieri sul motorino teso a provocarne la caduta quindi conseguentemente la morte del povero Ramy e questo impone di interrogarsi sulla corretta qualificazione giuridica dei fatti. Ci sono elementi per configurare l'omicidio volontario, quanto meno sotto il profilo del dolo eventuale". Lo sostiene il difensore Marco Romagnoli che insieme all'avvocato Debora Piazza difende Fares Bouzidi, il ventiduenne alla guida dello scooter su cui viaggiava e ha perso la vita Ramy Elgaml, morto la notte del 24 novembre scorso, in via Quaranta all’angolo con via Ripamonti, mentre veniva inseguito dai carabinieri.
Parole che arrivano a poche ore dalla diffusione, su tv e siti, delle immagini dell'inseguimento, in pieno centro, durato otto chilometri. "Altra considerazione - aggiunge il difensore - è quella del comportamento dei carabinieri che li si è visto pacificamente voler fermare questo veicolo a ogni costo, anche a costo di provocare ciò che poi purtroppo è accaduto e questo, a mio avviso, è inaccettabile in uno stato di diritto come il nostro".