Roma, 29 dic. (Adnkronos) - "Questa destra non ha uno straccio di idea. E, cosa ancora peggiore, non nomina nemmeno i problemi: li nasconde dietro alla propaganda e alle bandierine ideologiche". Lo dice Pier Luigi Bersani a La Stampa. Sulla manovra osserva: "Come quella dell'anno scorso, si limita ad aggiustare le virgole di una politica senza idee. Anzi, una c'è, ma è sbagliata: la disarticolazione del sistema fiscale". Quanto ai centri in Albania sottolinea: "Con i centri in Albania non convincerà una persona in più. Perché non c'entrano niente coi problemi veri delle persone. Quando il 47 per cento degli elettori non va a votare, non ricomincerà a farlo perché ci sono i centri in Albania".
Lei critica aspramente la maggioranza, ma i sondaggi continuano a dare alta la fiducia nel governo Meloni. "Perché la campanella della sfiducia suona per tutti: governo e opposizione. E l'opposizione sì denuncia gli errori, fa qualche proposta, ma c'è consapevolezza della gravità della fase? La gente vede una navigazione in ordine sparso che non suscita speranza di cambiamento".
Sta bacchettando l'opposizione? "Sto dicendo che manca ancora un gesto politico unitario che dia credibilità alle proposte che si enunciano. Giusto parlare di sanità, scuola, salari: ma non si vede ancora il carro su cui caricare queste proposte". Dal M5S però non sembrano convinti di procedere oggi con una linea unitaria: "Nel M5S, uscito dalla sua vicenda interna, si sbandiera un tema autonomistico su cui dobbiamo capirci. Un conto è l'ovvia autonomia di ciascuno, altro è una linea autonomistica che porta all'eterno conflitto dei polli di Renzo. È ora di una politica coraggiosa e di un lavoro tutti assieme". In questo senso sono una buona notizia i movimenti che si registrano al centro? "Potrebbe esserlo, purché si vada nella strada giusta. La parola centro lasciamola alla geometria, perché in politica non esiste. Quello che serve nel nostro menu è un'area liberal-democratica, che non prenda una piega tipo partito dei cattolici".