14 agosto 1984
Nato a Pisa il 14 agosto 1984, Giorgio Chiellini tira i primi calci al pallone nelle giovanili del Livorno. L'esordio tra i professionisti avviene nel 2000 in Serie C1 con la squadra amaranto. Nel 2003/04 ottiene la promozione in Serie A proprio col Livorno. In quell'estate però arriva il passaggio alla Juventus che lo gira subito in prestito alla Fiorentina. Con i viola arriva l'esordio in Serie A a 20 anni, il 12 settembre 2004 all'Olimpico contro la Roma in una gara persa 1-0 con gol dell'attuale tecnico della Fiorentina, Vincenzo Montella.
A Firenze gioca da titolare nel ruolo di terzino sinistro e si guadagna la prima chiamata dlela Nazionale allenata da Marcello Lippi. Nell'estate del 2005 torna definitivamente alla Juventus di Fabio Capello. Al termine di quella stagione, però, scoppia il caso calciopoli e la squadra bianconera viene retrocessa in Serie B. Ma la cadetteria dura un solo anno e la Juve torna subito nel massimo campionato. Dopo 4 stagioni transitorie in cui Chiellini mette in mostra le sue doti di difensore roccioso, sulla panchina bianconera arriva Antonio Conte. Il giocatore diventa un punto fermo dei tre scudetti consecutivi vinti sotto la guida dell'ex centrocampista bianconero.
Il suo debutto con la maglia azzurra avviene il 17 novembre 2004: in quell'occasione, l'Italia di Marcello Lippi si impose 1-0 sulla Finlandia. Chiellini dovrà attendere 3 anni per segnare il suo primo gol con la Nazionale in una gara contro le Far Oer. Con l'Italia si laurea vice-campione Europeo nel 2012, perdendo la finale contro la Spagna sotto la guida di Cesare Prandelli.
Il 16 luglio del 2010 Chiellini ha conseguito la laurea triennale in Economia e Commercio presso l'Università di Torino con voto finale di 109/110 dopo una media di 28 agli esami. La sua tesi verteva sul "Bilancio di una società sportiva", con particolare riferimento, ovviamente alla Juventus. A chi gli ha chiesto come sia riuscito a dividersi tra campo e Università, lo stesso difensore bianconero ha risposto: “Non sembra, ma noi calciatori abbiamo parecchio tempo libero. Certo, viaggiare molto non aiuta, ma io ho preso lo studio come una sorta di hobby per evadere dalle pressioni del calcio, per staccare un po’ la spina. Questo atteggiamento mi ha permesso di arrivare fino alla fine senza grandi difficoltà”.