Fino a qualche anno fa non c'era dubbio nello scegliere Didier Drogba come stella e uomo guida della Costa d'Avorio. Ma negli ultimi tempi il giocatore simbolo degli Elefanti è diventato Yaya Touré, che a 31 anni, nel Mondiale brasiliano, cerca l'acuto di una carriera sontuosa e in continua crescita. Nato il 13 maggio 1983 a Bouaké, il portentoso centrocampista cresce nel florido settore giovanile dell'Asec Mimosas Abidjan, lo stesso club in cui hanno mosso i primi passi altri talenti ivoriani come Gervinho, i due Kalou e Zokora. A portarlo in Europa, nel 2001, è il Beveren: ma il Belgio sta stretto allla sua classe, e dopo tre anni si accasa prima al Metalurg Donetsk e poi all'Olympiacos. Gli mette gli occhi addosso il Monaco, e in Francia Touré esplode: dopo una sola stagione viene acquistato dal Barcellona. Guardiola ne fa un perno della formazione che nella stagione 2008-09 vince Liga, Coppa del Re e Champions League, con il fiore all'occhiello della finale di Roma contro il Manchester United giocata addirittura da centrale difensivo. L'anno successivo rivince il campionato e ci aggiunge Supercoppa Europea e Mondiale per club. Nell'estate del 2010 l'ambizioso Manchester City fa ponti d'oro per lui: 30 milioni di euro al Barcellona e quinquennale da 11 per il giocatore. Con i Citizens Yaya Touré vince due campionati, una Community Shield, una Coppa di Lega e una Coppa d'Inghilterra. L'ultima stagione è quella della maturità anche dal punto di vista realizzativo. Quella che porta al Mondiale.

Per la grande generazione della Costa d'Avorio è l'ultima chiamata. Quella dei vari Touré, Drogba e Zokora è una nidiata di talenti immensi, che però messi assieme non sono mai riusciti a vincere nulla: due argenti in Coppa d'Africa (Egitto 2006 e Gabon-Guinea Equatoriale 2012) oltre a due partecipazioni mondiali con eliminazione al primo turno. Per Yaya Touré e molti dei suoi compagni si tratta dell'ultima opportunità da cogliere.

Yaya è il fratello minore di Kolo Touré, forte difensore centrale del Liverpool con 106 presenze e 6 reti all'attivo nella Nazionale ivoriana. Nel 2003 proprio Kolo, che all'epoca era da poco arrivato all'Arsenal, favorì un provino del fratello coi Gunners. Giocò in amichevole contro il Barnet partendo da seconda punta, Arsene Wenger riconobbe il suo talento ma lo definì piuttosto indisciplinato tatticamente. Il manager dell'Arsenal lo avrebbe tesserato comunque, ma dovette desistere a causa di problemi burocratici legati alle restrittive leggi britanniche sull'immigrazione. Così Yaya passò dal Beveren al Metalurg Donetsk e da lì intraprese la sua grandiosa carriera in Europa. Per la gioia dei tifosi dei Gunners...